Il legame tra scrittura e musica

L’idea per questo post mi è venuta mentre navigavo per il sito  americano di Haruki Murakami, noto scrittore giapponese. Nel suo spazio sul web, una pagina è dedicata alla musica che in qualche modo lo ha ispirato. C’è molta musica classica, jazz, i Beatles… non sono una fan di tutta la musica che lui ama però devo ammettere che alcune sue scelte mi hanno incuriosito e spinto a sentire qualcosa di nuovo (per me).
Anche Stephen King è famoso per aprire i suoi scritti con citazioni musicali e scrivere con lo sfondo dell’hard rock, e per essere stato parte di un gruppo musicale formato da soli scrittori (i Rock Bottom Remainders) insieme a personaggi quali Mitch Albom (quello del bestseller “Le 5 persone che incontri in cielo“) e Amy Tan, di cui ho apprezzato molto “I cento sensi segreti” (tutto questo King lo racconta nella sua “autobiografia di un mestiere” On Writing).

Chi ha letto d.flies sa che la musica per me è qualcosa di molto importante (il romanzo è ricco di riferimenti alla musica giapponese, soprattutto di genere Visual Kei). Insieme ad altri due romanzi che spero un giorno di pubblicare, d.flies va a comporre una ideale trilogia musicale: tre romanzi sconnessi tra loro ma che hanno in comune il tema, appunto, della musica.  Chi mi conosce ancora meglio sa che ormai da anni sono attiva nella scena della musica rock giapponese in Italia, e che collaboro con i magazine online musicJAPANplus  e Nippon Project nella redazione di report di concerti e nella traduzione di articoli dall’inglese all’italiano.
Inoltre, ho anche  una lunga esperienza nel canto. Insomma, la musica per me ha un valore enorme, è una mia grande passione insieme alla scrittura.  Ho dei gusti eclettici e mi piace un po’ di tutto, dal metal alla musica classica, dal pop più becero alla new age (anche se ci sono cose che non riesco proprio a digerire).

La musica mi aiuta a concentrarmi mentre scrivo. Che sia musica d’ambiente o visual kei, mi aiuta ad estraniarmi dal mondo esterno e concentrarmi. A volte mi aiuta anche a creare un mood, ispirando magari un intero capitolo o un racconto breve. Un racconto breve che forse mai leggerete, “Le Cinque Morti”, parte di un più grande progetto che probabilmente non vedrà mai la luce XD, è nato dalla fonte più improbabile: una canzone di Jennifer Lopez intitolata “Ryde or Die” (per favore, non giudicate)!

Oggi poi è sempre più facile trovare nuova musica, o sentirla ovunque ci sia una connessione internet, con servizi come Grooveshark (che vi permette di cercare musica da ascoltare online) o Lastfm (installando l’apposito plugin, potete creare la vostra libreria ed ascoltare quella dei vostri amici).
Ci sono anche dei divertentissimi siti che vi propongono della musica da ascoltare in base al vostro umore. Quelli che io uso di più sono Stereomood, che raccoglie artisti più o meno famosi, dalle mie amate Azure Ray all’italiano De Lord che già conoscevo, o il più complicato Moodstream che vi permette di impostare una serie di valori (come felice/triste, nostalgico/contemporaneo… ) e propone quindi immagini e sample di canzoni che potete poi acquistare dal loro sito.
E che dire del famosissimo RainyMood, che riproduce in loop il rumore della pioggia? O il più ampio Relaxing Nature che include mare e uccelli della foresta?

A molti, però, la musica crea solo fastidio mentre scrivono. Altri la trovano utile. Voi che ne pensate?

Vi lascio con alcune tra le canzoni che più ho ascoltato secondo Last.fm …ma con i dati del marzo scorso :

  • L’intero album di Yiruma “First Love” (strumentale, piano)
  • Alcuni brani degli A Silver Mt. Zion dal cd “He Has Left Us Alone but Shafts of Light Sometimes Grace the Corner of Our Rooms…”(post-rock, sperimentale)
  • X Japan – Art of Life (rock giapponese, visual kei)
  • Leona Lewis – My hands (pop)
  • Hirasawa Susumu – Switched on Lotus (elettronica)
  • Within Temptation – Pale (metal)

Sono sempre alla ricerca di nuova musica da ascoltare, quindi postate pure i vostri consigli! Al momento sono alla ricerca di un po’ di musica New Age, stile il preistorico New Age Masters, per un racconto fantasy… o comunque di cose rilassanti, strumentali, ambient, un po’ sperimentali, tipo quelle suggerite dal blog You Disappear.

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