Burnwriting: il fuoco sacro della scrittura collettiva?

Torno dopo un discreto silenzio, promettendo che da metà giugno gli aggiornamenti torneranno ad essere regolari almeno fino a settembre, quando partirò per una nuova avventura (chi mi conosce sa già di cosa si tratta, chi non mi conosce bene… dovrà aspettare un po’ :P).

burnwritinglogoPer il momento, vorrei dedicare questo spazio ad un nuovo progetto di scrittura collettiva: vi presento Burnwriting!

Invece di fare tutto da sola, ho deciso di porre qualche domanda ad uno dei fondatori, Paolo Nanni, che si è gentilmente prestato ad apparire su questo blog. Iniziamo quindi senz’ulteriore indugio! (… non lo so, oggi mi viene così…)

Ciao Paolo, benvenuto su questo blog! Partiamo subito con la domanda più importante: cos’è Burnwriting?

Un luogo, un modo per infiammarsi, attraverso la scrittura, condivisa. Io ci vedo l’esaltante sensazione di avere tra le mani qualcosa che ha un motore sociale, quindi virtualmente inesauribile, e in controtendenza alle derive individualiste presenti in tutta la società, e anche nell’arte. Dal punto i vista del burnwriter, cioè di chi si iscrive, è l’occasione per partecipare a uno stimolante processo creativo collettivo al quale ognuno contribuisce in piena individualità. Lì non si può evitare il confronto con il tema, con sé stesso, con gli altri.

Sembra sicuramente un progetto interessante! Ma come è nata l’idea di questo sito?

Nella sua forma germinale è nata durante una sessione dello “Smarthink – aumenta le tue idee”, laboratorio ideato e gestito da Matteo Ficara e da una delle nostre attuali redattrici, Lara Lucaccioni. Per continuare il laboratorio andava scelta una proposta tra tutte quelle presentate, e venne scelta la mia: trovare qualcosa che permettesse di fare arte per una vita, incidere nella società, crescere in modo condiviso. Ne venne fuori l’idea di un prodotto virale e collettivo da creare online. Quell’idea è andata incubandosi nella mia mente, un po’ alla volta è maturata, a un certo punto, dopo qualche mese, ho ricercato tutti quanti, perché ho avuto una precisa visione di cosa doveva essere. Ed era burnwriting.

Burnwriting non è l’unico sito di scrittura collettiva esistente in Italia, anche in questo blog ho parlato di altri progetti. Quindi, cosa rende Burnwriting unico nel suo genere?

Ci sono molte esperienze di scrittura collettiva, in senso di “scriviamo insieme di questo”, oppure “facciamo insieme un libro”, ma in realtà esistono pochi progetti articolati, che davvero sviluppino il concetto del social writing, che del resto è un concetto ancora nuovo. Ciò che ci differenzia da alcune esperienze di cui ho notizia è la semplicità e l’immediatezza con cui si entra in gioco, subito alla pari con gli altri autori (i burneditor hanno un ruolo autoriale diverso e non scrivono contributi), sulla base di una idea forte, perché la scegli tu solo se ti piace, senza protocolli o selezioni, e con un obiettivo che non va verso un fantomatico prodotto multimediale di imprecisa collocazione e diffusione, ma verso il romantico e concreto libro da libreria, da rimirare in vetrina e sugli scaffali.

A questo proposito, arriviamo ad un ‘altra domanda importante. Burnwriting ha dei contatti con alcuni editori. Questo cosa comporta?

Burnwriting ha un preciso scopo: pubblicare. E questo si fa con le case editrici. Alcune già hanno aderito con entusiasmo al progetto, e anche altre lo faranno, del resto anche per loro burnwriting è una occasione: di poter monitorare un libro nel corso del suo sviluppo, prenderlo solo se nella sua confezione finale risulta convincente, e acquisire in catalogo qualcosa di realmente innovativo.

E oltre ad una eventuale pubblicazione, cosa offre Burnwriting ad un eventuale autore interessato?

Inizio da quella che potrebbe essere la più grande speranza, spesso inconfessata: farsi scoprire da un colosso dell’editoria. E io rispondo: sì, e no. Sì nel senso che è sempre possibile che un autore si faccia notare. No, nel senso che ci sono in giro tanti autori bravissimi, che magari hanno anche vinto premi, ma non hanno avuto la fortuna di arrivare col libro giusto al momento giusto. Sia per loro che per chi inizia, Burnwriting è principalmente l’occasione per scrivere in libertà, per allenarsi, confrontarsi, sperimentare, incidere, senza rischiare nulla e col possibile vantaggio di aggiungere una pubblicazione al curriculum e di coltivare la competenza – rara per uno scrittore – di lavorare in progetti condivisi. Inoltre, Burnwriting si rivolge anche a chi scrive con un fine prettamente comunicativo piuttosto che artistico; per loro Burnwriting è come enorme puzzle, gioco talmente divertente che ci si potrebbe scordare quanto sia serio. In senso sociale, civile, e antropologico: attraverso il saggio, il viaggio, la critica cinematografica, abbiamo una testimonianza del nostro tempo.

Un’ultima domanda. Abbiamo parlato del sito e dei vantaggi per chi volesse farne parte come burnwriter. Ma per quanto riguarda i Burneditors? Chi si cela dietro la scelta dei frammenti da pubblicare?

Abbiamo messo insieme una squadra con formazioni e competenze diverse, ma un paio di punti in comune: eclettismo e esperienza nel gestire gruppi creativi. In breve: Jonathan Arpetti è un autore che ha fondato e porta avanti due collettivi di scrittura cooperativa: Zaratan Clan e Collettivo Idra. Andrea Ferroni è consulente filosofico e narratore, e gestisce gruppi ed eventi a scopo didattico e creativo. Maria Laura Pierucci è giornalista, si occupa di comunicazione tradizionale e 2.0, fa parte di un gruppo nazionale di ricerca sulle scritture “brevi” presso l’Università di Macerata. Lara Lucaccioni è conduttrice di laboratori e formazioni dedicati alla creatività, poetessa, esperta di marketing. Infine ci sono io, Paolo Nanni, che mi definisco delirografo, e potrei appunto partire dal raccontare il mio delirio: scrivere di tutto, cimentarmi in tanti, troppi linguaggi artistici, dedicarmi con insano entusiasmo ai progetti di arte collettiva.

Incuriositi? Avete altre domande? Volete partecipare anche voi?
Non vi resta che andare sul sito ufficiale di Burnwriting ed iscrivervi. Per ogni dubbio o domanda, i Burneditor sono a vostra disposizione anche su Facebook!

 

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