Recensione: Comunque vada non importa, Eleonora C. Caruso

Mi scuso per la lunga assenza, sono stata impegnata nella seconda revisione di uno dei miei inediti (ricordo che nonostante io parli di tutte altre cose, scrivo anche nel frattempo XD anche se con scarso successo). Ora il mio terzo libro è finito ed è pronto per essere rifiutato da tutti e finire nel gruppo sempre più numeroso dell’autopubblicazione  rancorosa XD. Il titolo provvisorio è “Virtual Star” ed è una storia d’amore a sfondo fantascientifico con una protagonista femminile perennemente ubriaca, piena di riferimenti a Vocaloid… se non altro, stavolta quando mi diranno “non rientra nella nostra linea editoriale” saprò che hanno ragione.

Per rimediare alla mancanza di contenuti, vorrei segnalarvi il libro di un’esordiente. Volevo comprarlo già da un po’ ma confidavo in una presentazione per acquistarlo, e la pazienza è stata premiata: l’altro giorno presso la Libreria Igor di Bologna Matteo B. Bianchi ha presentato il romanzo d’esordio di Eleonora C. Caruso, Comunque Vada Non Importa.

Seguo Eleonora da anni, in virtù di un lungo amore condiviso per un videogioco, Final Fantasy VII: non ne ho mai parlato qui, ma la serie di Final Fantasy è una delle cose che mi ha più influenzato nella vita (magari un giorno ne parlerò, anche se non credo interessi a nessuno XD). Aveva un bellissimo sito chiamato Sacred/Profane (ora chiuso) in cui dissezionava con precisione ed acume personaggi e relazioni di Final Fantasy VII; così io l’ho conosciuta.
Eleonora ha scritto per tanti anni fanfiction: io non ne sono una gran lettrice ma devo ammettere che rimasi colpita positivamente da alcune sue AkuRoku (è una cosa un po’ perversa, quindi se siete così curiosi andatevi a cercare cosa significa – un’indicazione: NSFW), tanto da seguirla su Facebook e sul suo blog  e scoprire così qualche mese fa che avrebbe pubblicato una storia originale, con Indiana Editore.

L’altro giorno ho comprato il libro (e ho guadagnato un complimento sulle mie scarpe – per chi non lo sapesse, la grandezza del mio armadio è pari solo a quella della mia libreria): non l’ho ancora finito, sono circa a metà. Scorre molto bene e finora il mio giudizio è molto positivo.
La cosa che finora mi è piaciuta di più è la protagonista, Darla. Come Eleonora stessa ha dichiarato in una intervista per Asterischi,

Io non credo nella divisione dogmatica dei generi, nelle cose “da maschio” e “da femmina”. Non rinnego l’esistenza di un’identità maschile o femminile, invece, ma m’interrogo su quanto siano innate e quanto invece indotte. Non ho voluto cedere al gioco di rendere Darla “un maschiaccio”, anzi credo che sia un essere profondamente femminile, in modo intimo, quasi dolente. […] Mi è stato anche detto che la mia scrittura è “a tratti quasi maschile”, forse per l’ironia, che è solitamente associata agli autori uomini. Non so perché.

Benché ci siano molti lati del personaggio che non mi piacciono, d’altra parte Darla mi piace proprio per il suo senso dell’umorismo, per il fatto che non si faccia problemi a parlare di tante cose che spesso vengono considerate “da uomini”. Di solito i personaggi femminili mi irritano, mentre Darla è un personaggio femminile molto “vero” e che posso comprendere e voler scoprire. Anche io ho a volte ricevuto lo stesso appunto da amici, sia riguardo la mia scrittura che la mia persona, venendo definita “quasi maschile”: credo che sia importante capire che al giorno d’oggi la divisione in generi come era intesa viene spesso superata nella realtà, e trovo fondamentale che tale passaggio stia avvenendo anche nella letteratura pubblicata (il romanzo sta anche vendendo bene, ci tengo a dire).
Poi, ovviamente, godo quando trovo un riferimento da nerd che costringerà gran parte della popolazione ad andare su Google (tipo le Lolita, chissà quanti le conoscevano prima XD).
Sono anche contenta che una casa editrice seria (si legga: non a pagamento) abbia deciso di puntare su un’esordiente caratterizzata da temi tutt’altro che scontati, cosa che spesso in Italia non accade.

In conclusione, vi consiglio vivamente “Comunque vada non importa” di Eleonora C. Caruso, che trovate nelle migliori librerie!

L’unico appunto, se proprio devo farne uno, non è tanto al libro in sé, quanto alla ricezione del libro. Non ricordo la fonte perché ho visto molte recensioni positive di quest’opera, ma in generale molti si sono complimentati per l’originalità dei contenuti e dei riferimenti culturali… probabilmente è un problema mio perché anche io sono appassionata di anime, manga, videogiochi ecc. , ma non ho riscontrato tutta questa originalità – quello che intendo è che tali riferimenti fanno parte della vita di tutti i giorni sia mia che di molti miei amici (vedasi i riferimenti a Visual Kei in d.flies, che è del 2008). Ma ripeto, probabilmente ciò è dovuto al mio background culturale e per persone non familiari con questo tipo di “sub-culture” l’originalità permane.

Concludo dicendo che sabato 13 ottobre sarò a alla Biblioteca Libero Bigiaretti di Matelica alle ore 17.30 a presentare il romanzo collettivo Lavoricidi. Se qualcuno fosse interessato a venire, qui trovate tutti i dettagli.

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