Edizioni MB = EAP, editori a pagamento…

Chi mi conosce personalmente o segue questo blog, sa quanto io sia contraria alla cosiddetta “vanity press” o editoria a pagamento. Cosa si intende con questo termine? Si intendono cosiddetti editori che, per pubblicare il vostro libro, vi chiedono soldi. E questa è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Potrei spiegarvi perché se non ci arrivate da soli, ma dato che qualcuno l’ha fatto molto prima di me, vi invito a leggere questo articolo e relativi link. Fatto? Guardate, vi spiegano anche perché editoria a pagamento e self-publishing sono diversi.
Okay, ora possiamo proseguire.

Oggi vi delizio con una mail arrivatami dal Centro Maria Bolognesi. Tempo fa mandai una poesia per un loro concorso gratuito (mi piaceva il tema, ed effettivamente non c’era nulla da pagare, ed il premio era la pubblicazione in un loro giornalino), ed evidentemente devo essere rimasta nelle loro mailing list, perché oggi mi hanno inviato quanto a seguire:

Edizioni MB […] ha deciso di promuovere una nuova collana intitolata “I quaderni poetici”. Questo progetto è stato ideato con lo scopo di dare visibilità ad artisti che – pur avendo materiale di buona qualità – non trovano, nell’intricato mondo dell’editoria, lo spazio che meritano.

Mmm, promette bene. Buu, intricato mondo dell’editoria cattivo! Finalmente qualcuno che se ne accorge. Soprattutto per la poesia, che ha pochissimo mercato. Ma andiamo a sentire di cosa si tratta! Vediamo quale visibilità mi viene concessa!

I “quaderni poetici” prevedono la stampa di un poeta per pubblicazione

Si passa poi ad una descrizione di come saranno fisicamente i quaderni, ISBN, tiratura iniziale di 250 copie di cui 100 alla casa editrice e 150 all’autore…
Aspettate. Cosa?

E proseguiamo con:

Per tali copie non sarà possibile riconoscere i diritti d’autore, ma l’opera resterà a tutti gli effetti proprietà del poeta stesso.

No, scusate.
Quello che mi si chiede è: comprare 150 copie, più di quante ne tenga l’editore per “fare promozione” (prezzo totale, qualche riga di distanza: 450 euro), senza nemmeno percepire i diritti d’autore sulle 100 che non venderò io?

Il problema è questo: sono sicura che, nonostante le campagne di Writer’s Dream e tutta la filosofia No Editori a Pagamento, qualcuno ci cascherà. Senza sapere che ohibò, per 450 euro può avere lo stesso servizio  pagando qualcuno per fare editing di base, pubblicando un ebook gratuitamente su siti visitati da milioni di utenti, e usare siti come ilmiolibro.it per fare print on demand con possibile distribuzione in tutte le Feltrinelli d’Italia! A pari di denaro, la distribuzione mi sembra un filino migliore.

noeap2-150x150Edizioni MB e chiunque passi qui a leggere: un editore VERO è un IMPRENDITORE, che si prende il rischio INVESTENDO i SUOI SOLDI nel promuovere un prodotto che potrebbe andare anche male. Se non avete i fondi/le capacità/le possibilità di fare l’editore VERO, non fatelo. Nessuno vi punta una pistola alla tempia chiedendovi di pubblicare cose prendendo i suoi soldi.

Invito chiunque riceva proposte di questo tipo a RIFIUTARE. Perché? Perché per lo stesso prezzo potete ottenere gli stessi servizi presso una tipografia ed assumere un giovane esperto di web marketing per farvi pubblicità, rimanendo titolati dei vostri diritti d’autore ed indipendenti. Per più informazioni vi invito a fare riferimento a Writer’s Dream, se avete dubbi c’è un forum che può aiutarvi a muovervi nel mondo dell’editoria e cercare un editore imprenditore.

Vi lascio con questa analogia, tanto per farvi capire cosa intendo.
Mettiamo che io sia un cantante emergente. Spendo tempo ed energie creative per scrivere una bella canzone, preparo una demo, poi la invio a varie etichette, piccole o grandi: cosa spero? Spero che un discografico la ascolti, capisca che ho talento e mi contatti per incidere la canzone (e magari anche un CD) con la sua etichetta – almeno pagandomi di tasca sua i costi di registrazione e aiutandomi nella promozione, dato che io ci metto il talento che gli farà (in potenza) fare milioni di euro.
Una delle etichette mi risponde dicendomi: ah, la sua canzone è forte, noi puntiamo sugli emergenti. Però guardi, se vuole incidere con noi deve pagare lei. Paga la sala di registrazione di tasca sua, paga i cd vergini e l’incisione su di essi della canzone e compra anche un po’ di copie del CD. Noi le facciamo la copertina, ci mettiamo il nostro logo e ci teniamo un po’ di copie (che forse ma solo forse useremo per promozione), le restanti ci deve pensare lei a mandarle in giro e venderle. Le chiediamo una cifra X.
A questo punto io, artista emergente, un po’ di quei soldi li uso invece per farmi fare un bel video da un freelance ed incidere la canzone, pubblico il video su Youtube (che sopra un certo numero di visualizzazioni mi paga dei soldi) e le mie canzoni su iTunes, Bandcamp o siti simili. Con il resto dei soldi masterizzo un po’ di cd, pagando un freelance per farmi la copertina e una tipografia per stamparmela, spendendo meno di quanto chiesto dalla casa discografica, e li vendo in giro in modo che tutti gli eventuali soldi guadagnati restino a me, che divento di fatto un piccolo imprenditore di me stesso.
Voi quale delle due vie scegliereste?

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